La relazione tra psoriasi, infiammazione e cascata di citochine era già nota ma ora si fa sempre più evidente anche un legame con l’intestino, per cui l’utilizzo di prebiotici e probiotici risulta essere efficace e benefico per i pazienti. In particolare in questo studio è stata valutata l’efficacia di probiotici come (Bacillus indicus (HU36), Bacillus subtilis (HU58), Bacillus coagulans (SC208), Bacillus licheniformis (SL307) e Bacillus clausii (SC109)) e prebiotici di precisione come (fruttoligosaccaridi, xiloligosaccaridi e galattoligosaccaridi) in pazienti con psoriasi in terapia topica, con particolare riguardo a potenziali cambiamenti metabolici, immunologici e del microbiota intestinale.
In questo studio i pazienti con psoriasi e in terapia locale antipsoriasica hanno ricevuto supplementazione di probiotici e prebiotici ottenendo migliori risultati della malattia tra cui l’Indice di gravità e area della psoriasi (PASI), l’Indice di qualità della vita (DLQI), i marcatori infiammatori e lo spessore della pelle rispetto a quelli che non hanno ricevuto supplementazione. In aggiunta, in quasi un terzo dei pazienti del gruppo l’esito dell’analisi del microbiota intestinale è cambiato favorevolmente dopo 12 settimane di supplementazione di probiotici e prebiotici, con uno shift verso un profilo antinfiammatorio.
La psoriasi è una malattia cutanea infiammatoria cronica con predisposizione ereditaria e con base autoimmunitaria. Purtroppo la psoriasi può portare a complicanze come l’artrite psoriasica ed è spesso correlata con l’insorgenza di malattie cardiovascolari, diabete mellito, obesità e iperlipidemia. La patogenesi della psoriasi è contraddistinta dalla proliferazione incontrollata e differenziazione disfunzionale dei cheratinociti, con livelli elevati di citochine infiammatorie. Infatti le placche psoriasiche evidenziano iperplasia epidermica con presenza di infiltrati infiammatori di cellule dendritiche, linfociti T, neutrofili e macrofagi. Il fattore di necrosi tumorale-α (TNF-α), l’interferone-γ (IFN-γ), l’interleuchina (IL)-23/IL-17A e IL-22 sono le molecole infiammatorie responsabili della proliferazione dei cheratinociti e dell’infiltrazione citochinica nella psoriasi.
Poichè è noto che il microbiota intestinale svolge un ruolo fondamentale nelle malattie autoimmuni, probabilmente lo è anche nella psoriasi, infatti i pazienti mostrano presenza di disbiosi intestinale. Precedenti studi avevano dimostrato che l’integrazione con un mix di cinque ceppi di Bacillus aumentava la diversità del microbiota intestinale, promuoveva batteri benefici, aumentava gli acidi grassi a catena corta e riduceva i marker infiammatori. Questo mix probiotico è stato utilizzato in combinazione con un prebiotico oligosaccaridico, mostrando non solo un aumento nella produzione di acidi grassi a catena corta rispetto alla sola supplementazione probiotica, ma anche un miglioramento della funzione della barriera intestinale ed effetti antinfiammatori e immunomodulatori.
Quindi in questo studio si osserva come i pazienti nel gruppo trattato hanno mostrato un miglioramento significativo della qualità della vita, con una riduzione dei punteggi PASI e DLQI, insieme a una risposta antinfiammatoria con livelli inferiori di TNFα, IL-6 e IFN-γ e livelli aumentati di IL-10. In aggiunta il gruppo sperimentale mostrava miglioramenti significativi nei marker metabolici rispetto al gruppo di controllo. La somministrazione di probiotici aumentava la diversità del microbiota intestinale, migliorando il rapporto Firmicutes/Bacteroidetes e la produzione di acetato/propionato, riducendo la prevalenza di batteri dannosi. Tuttavia, ulteriori studi clinici saranno necessari per meglio capire i benefici potenziali di probiotici e prebiotici per la psoriasi, con l’intento di identificare le combinazioni e le dosi più efficaci.