Su Nutrients 2023, 15(1), 235; è uscito un Editoriale di Casirati A. et al sull’importanza ed efficacia del supporto nutrizionale al paziente oncologico perché la malnutrizione è una condizione comune nei malati di cancro. È associata a scarsi risultati clinici e costi sanitari più elevati, con circa il 20-30% dei pazienti che muoiono a causa delle sue conseguenze piuttosto che per il cancro. Notevoli sforzi dovrebbero essere fatti per includere interventi nutrizionali nell’assistenza oncologica sin dalla diagnosi anche quando i pazienti non sono gravemente malnutriti; invece la nutrizione è spesso erroneamente considerata una parte non essenziale della cura del cancro.
Secondo le più recenti linee guida e raccomandazioni internazionali [1,2], i pazienti malnutriti e i pazienti a rischio di malnutrizione dovrebbero essere riconosciuti precocemente utilizzando strumenti di screening del rischio nutrizionale. Una valutazione completa dello stato nutrizionale che includa antropometria, composizione corporea, assunzione orale e valutazione dello stato infiammatorio è obbligatoria per attuare un piano di supporto nutrizionale appropriato e tempestivo. La consulenza nutrizionale è un intervento di prima linea nei pazienti oncologici malnutriti perché attraverso l’ottimizzazione dell’assunzione di cibo, agisce sulla mitigazione degli squilibri metabolici, sul mantenimento del peso corporeo e sul miglioramento della composizione corporea attraverso la conservazione della massa muscolare scheletrica. È dimostrato che la consulenza nutrizionale migliora la sopravvivenza, riduce il rischio di modifica dei trattamenti antitumorali pianificati e migliora la qualità della vita dei malati di cancro.
I pazienti devono essere consapevoli che l’infiammazione sistemica indotta dal cancro potrebbe influenzare l’assunzione di nutrienti e il metabolismo, portando alla perdita di peso e alla riduzione della massa muscolare. Pertanto, dovrebbero essere istruiti su quali parametri monitorare a casa: come peso corporeo, assunzione di cibo, sintomi di impatto nutrizionale, ridotta forza muscolare, riposo a letto prolungato, dolore cronico e stress psicologico. Gli autori concludono affermando come attraverso un adeguato processo educativo che fornisca sia informazioni basate su evidenze scientifiche sia una comunicazione efficace, il nutrizionista può responsabilizzare i pazienti oncologici come partecipanti attivi e autonomi nel processo di cura nutrizionale.
Ciò faciliterà il miglioramento e la diffusione di un adeguato e tempestivo supporto nutrizionale, che fornirà rilevanti vantaggi clinici ed economici all’intero sistema sanitario
1-Muscaritoli, M.; et al. Espen practical guideline: Clinical nutrition in cancer. Clin. Nutr. 2021, 40, 2898–2913.
2-Caccialanza, R.; et al. Nutritional support in cancer patients: Update of the Italian Intersociety Working Group Practical Recommendations. J. Cancer 2022, 13, 2705–2716.