L’ARANCIONE CHE CI PROTEGGE

Buona pratica che, da tempo, consiglio ai miei pazienti è quella di iniziare il pasto sempre con qualcosa di crudo e colorato, che possa essere sia un piccolo pezzo di un frutto o anche di verdura cruda, questo perché facilita la “lettura” dell’intero pasto da parte del nostro sistema immunitario. Tale abitudine risulta ora essere tanto più corretta alla luce delle ultime ricerche che evidenziano un ruolo fondamentale dell’assunzione regolare di carota cruda nella riduzione del rischio di tumore

La frequenza di assunzione di alcuni alimenti è stata valutata in 50 studi prospettici inerenti diverse forme di tumore (colon, seno, polmoni, prostata ed altri) in svariate regioni del mondo (quindi non solo Europa e USA ma anche Asia ed altre nazioni). In questo studio si è valutato la presenza nel sangue di alfa-carotene che è una sostanza provitaminica correlata all’assunzione delle carote, mentre non si è considerato il beta-carotene poiché si era già dimostrato, in precedenti studi, una scarsa correlazione con la riduzione delle forme tumorali.

Nello specifico in oltre 50.000 casi di cancro, confrontati con altrettanti controlli, la frequenza di assunzione delle carote e gli aumentati livelli di alfa-carotene nel sangue, sono stati messi a confronto con la riduzione del rischio di ammalarsi. Il risultato ottenuto si aggira in media intorno al 20% (e in molti casi arriva anche al 30%) con una elevatissima significatività statistica.

Quindi è sufficiente aggiungere anche una piccola porzione di carote in uno dei pasti per almeno 5 giorni alla settimana Per chi le usa una sola volta alla settimana la riduzione è ancora molto evidente, ma dal 30% si riduce al 5% .

Suggerisco di mantenere carote crude, possibilmente bio, in frigorifero e mangiarne comunque qualche morso prima di iniziare a mangiare i propri pasti, andando così anche ad attivare un benefico processo antinfiammatorio e antiallergico

https://doi.org/10.1080/10408398.2023.2287176