L’ipertensione arteriosa primaria o essenziale costituisce circa il 95% dei casi di ipertensione nella popolazione adulta ed è il risultato dell’alterazione dei meccanismi complessi che coinvolgono il sistema nervoso autonomo e diverse sostanze circolanti che influiscono sulla regolazione della pressione
L’assunzione eccessiva di sodio è fortemente associata all’innalzamento della pressione sanguigna, pertanto è importante trovare delle strategie per ridurlo. Infatti i livelli di assunzione di sale raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità fissano il limite massimo di consumo a 5 g al giorno (più o meno quelli contenuti in un cucchiaino da tè o in un etto di prosciutto crudo) che corrispondono a 2 grammi di sodio.
Strategie nutrizionali per intervenire nel quotidiano sono:
–Aumentare il consumo di cibi ricchi di potassio, come le banane, le patate dolci, i pomodori, gli spinaci, i fagioli e il pesce, ma anche le arance, verdure verdi, cereali integrali, semi di girasole, albicocche.
–Aumentare il consumo di cibi ricchi di magnesio, come le noci, i semi oleosi e i cereali integrali.
–Assicurarsi di assumere alimenti ricchi di calcio, come latticini a basso contenuto di grassi, e verdure a foglia verde, i semi di sesamo.
In generale è utile seguire una dieta ricca di verdura, cereali integrali, frutta, proteine magre e grassi sani (come i quelli polinsaturi della frutta secca a guscio e del pesce) e bilanciata secondo i principi del “piatto sano ” è in grado modulare la risposta pressoria.
–Limitare il consumo di vino, birra e alcol in generale e non eccedere con la caffeina, poiché può temporaneamente innalzare la pressione sanguigna e nei soggetti sensibili sarebbe opportuno limitare le bevande che la contengono (tè, caffè ecc.).
-Un altro aspetto importante è la riduzione dell’infiammazione cronica di basso grado legata a sovrappeso e obesità. L’accumulo di grasso viscerale è una delle questioni importanti correlate all’ipertensione e alla salute cardiovascolare in generale. Molti studi hanno dimostrato l’associazione tra eccesso di peso e ipertensione
-La riduzione del grasso addominale, laddove in eccesso è certamente un aspetto su cui intervenire in un percorso mirato al controllo dell’ipertensione. Mantenere una circonferenza vita inferiore a 102 cm per gli uomini e 88 cm per donne, riduce i fattori di rischio cardiovascolare.
-A tale proposito uno stile di vita attivo, si rivela determinante. L’attività fisica svolta in modo regolare sia aerobica come la camminata, la bicicletta, sia l’allenamento ad intensità variabile, possono aiutare a ridurre il grasso viscerale, a migliorare la salute cardiaca e a controllare l’ipertensione poiché rende più elastiche le arterie. L’attività fisica dovrebbe diventare parte integrante della propria quotidianità: non è necessario correre tutti i giorni la maratona e molto spesso è sufficiente una passeggiata quotidiana a passo svelto di 30-40 minuti per riscontrare immediatamente degli ottimi risultati.
Tutto questo senza contare che dimagrendo i valori di pressione tendono a ridursi proporzionalmente alla perdita di peso, a sottolineare che i pazienti in sovrappeso con un’alterazione dei valori pressori devono prendere seriamente in considerazione di iniziare un percorso volto al dimagrimento.
–Trattamento con integratori mirati. Spesso l’integrazione di alcune forme di terapia minerale, vitaminica o fitoterapica, consente di mantenere un minimo approccio farmacologico classico senza dovere forzosamente arrivare a utilizzare tre o quattro farmaci con azioni differenti, come capita sovente di vedere.